mercoledì 15 giugno 2016

VIGNANOTICA 2013 - Capitolo III : Mettersi a nudo

Nessuno aveva mai osato tanto. Ritrovarsi in un giorno di piena estate alle prime luci del mattino e prendere la direzione del mare,come ubbidienti ad un segreto richiamo. Guidare verso la “Montagna Sacra”  il corpo e la mente con un carico prezioso e giungere alla più incantevole delle spiagge mediterranee,incastonata nella Baia dei Gabbiani: il luogo universalmente conosciuto come  “Vignanotica”. Per i “Bevitori d’Alta quota” è giunto il momento di misurarsi con l’infinito. Recano con sé un “parterre de roi “ enoico da far impallidire  persino un “Simposio celeste”. Chi ha mai messo in fila bottiglie del seguente calibro,bollicine così seducenti e rare? In primis,Ferrari del Centenario,la bottiglia che finisce a punta anziché concava,frutto del millesimo 1995  ed uscita nel 2002 a festeggiare i cento anni della celebre azienda spumantistica trentina;poi l’Initial di Jacques Selosse,altro chardonnay in purezza. A seguire l’Apotre di David Leclapart,champagne blanc de blancs. Si vira quindi sui toni più maschi di un celeberrimo blanc de noirs grand cru:il “Les Crayeres” di Egly-Ouriet. Gran finale affidato ad una cuvèe prestige: “Femme”,della maison Duval-Leroy,chardonnay con un tocco di pinot noir. Siamo in tre al cospetto di cotanta preziosità:Antonio Lioce,Rosario Tiso,Antonio Marino.
Dagli abissi dei loro cieli  gli angeli,i cherubini,i serafini si preparano ad assistere attoniti al  possente dispiegarsi dei sogni degli umani, così maestosi  pur nella loro irrealtà , capaci  di sedurre ogni esistenza terrena e,ci piace pensarlo,forse anche ultraterrena. Gli Dei ignari di quel che accade quaggiù ancora tacciono. Solo la Natura produce le sue consuete melodie:lo sciabordare dell’acqua che sbatte sulle pietre,il vento che sibila fra le piante contorte,l’eco sommessa  della sovrastante valle,le alte grida,acute e penetranti,degli uccelli. E noi,in perfetta sintonia col cosmo. Occupiamo la nostra grotta .La prima a destra,la più grande. Sistemiamo le masserizie.
Per non disturbare l’incedere gustativo dei nettari allo stappo abbiamo deciso un accompagnamento gastronomico lieve:la levità del pesce,e questo cotto “alla brace”. Solo mazzancolle,seppioline allo spiedo (ben quattro Kg. complessivi…)e tranci di tonno arricchiranno il quadro sensoriale generale con l’unica eccezione per una immancabile preparazione territoriale:la bruschetta con i pomodorini e il tocco esotico della ‘nduja. Scaldatelli di Manfredonia serviranno da contrappunto cibario per i momenti di stanca e marginali appetiti . La giornata promette di durare fino al tramonto,occorre essere pronti. Basteranno gli champagnes? Senza altri indugi accendiamo il fuoco e diamo inizio all’evento:”Bevitori d’Alta quota a Vignanotica”,A.D. 2013.
Il Ferrari del Centenario è stato concepito solo per gli addetti ai lavori. Poche bottiglie regalate ad enotecari e ristoratori . Noi abbiamo avuto la sorte di berlo già in passato,svariati anni  fa,per la generosità di un amico. Adesso questo 1995 fatto esordire a sette anni dalla vendemmia e tenuto in bottiglia per oltre un decennio cos’altro avrà da raccontare? Avrà solo “retto” (orribile condizione di sufficienza) o si sarà arricchito di nuances  inedite e rarefatte? Stappiamo…e restiamo folgorati!! Sembra un grande Montrachet con le bollicine!!
Anselme Selosse è un eccezionale produttore di Champagne. Dalle sue creature solo emozioni. Nelle bottiglie “no”  piuttosto niente. Nessuna banalità quando ci si fa cassa di risonanza della Natura. Il suo Initial è un assemblaggio di tre annate(nella fattispecie la sboccatura risale  all’Ottobre 2011…)  e non è proprio pulito con un ingente  portato di spontaneità(lieviti,incipiente ossidazione) a disegnarne il profilo. Fiori,frutta,bella acidità e carattere ad appagare i sensi. Note legnose  a ricordarci chi è il pittore e di quale ulteriore  pennello ha voluto avvalersi per dipingere la sua opera d’arte…
L’Apotre è  la proiezione dell’anima di David Leclapart. Cielo e Terra trovano nell’Uomo il naturale  trait d’union. L’Apostolo di  David è uno champagne grasso e strutturato,con una buona acidità e una certa persistenza. La vinificazione in legno e la conduzione biodinamica del vigneto e della vinificazione sono i canali attraverso i quali la grande personalità del suo facitore  finisce per tesserne la trama. Una grande alternativa alla classicità e al conformismo. Sboccatura Dicembre 2007.
Egly-Ouriet è uno dei più  emozionanti produttori di Champagne. Emozione che si ritrova spalmata su tutte le etichette,diversamente modulata,di intensità variabile ma sempre presente. Con “Les Crayeres” risuonano le trombe dell’Apocalisse. Sboccato nell’Ottobre del 2010,ha il profilo organolettico di un riesling tedesco con la mousse. Con le mazzancolle alla brace è un tripudio dei sensi. Gli Dei dormienti hanno cominciato a destarsi. Cosa vogliono significare quei mugolii inesprimibili che provengono dalla battigia? E’ la lingua dei sensi che si smarriscono  in voluttuose spire e non sanno più uscire da labirintiche prigioni di piacere. Accorrono le deità al nostro improvvisato e pietroso desco,quasi come  commensali giunti tardi al banchetto,e non sanno se considerarsi invitate ,ed attonite ammirano i voli pindarici che la fragile umanità sa spiccare  nonostante o forse a causa della sua irriducibile caducità. Con tante presenze d’intorno ci sembra di far parte di qualcosa di più grande,galassia nelle galassie,dove anima e  carne si compenetrano fino all’estasi che eleva e precipita,dal fondo dell’anima fino alle alte vette dello spirito. Con “Femme”1995 di Duval-Leroy è l’apoteosi del gusto,l’orgasmo dopo l’attesa,la freccia scoccata dall’arco da troppo tempo teso,il compimento e la perfezione del cerchio. Conchiuso il quale siamo liberi,nella libertà di mettersi finalmente a nudo,corpo ed emotività.

Rosario Tiso


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